Sono 251 le vittime degli attacchi condotti dai terroristi di Boko Haram nella zona di confine tra Nigeria e Camerun nelle adiacenze di Mada la località dove, dal 1974, opera l’ultimo ospedale fondato dal Dr. Giuseppe Maggi e oggi gestito dall’Opera Umanitaria a lui intitolata. Tutti (uomini, donne e numerosi bambini) sono stati ricoverati e curati nell’arco degli ultimi 27 mesi. Diciassette pazienti non sono sopravissuti alle ferite provocate dalle armi da fuoco, da schegge di bombe, proiettili e armi da taglio. Si tratta ovviamente di vittime in condizioni economiche di estrema povertà, stremate dalla guerra ma anche dalle ricorrenti avversità atmosferiche che, in un alternarsi di piogge torrenziali e brucianti siccità, limitano pesantemente i raccolti e di conseguenza le risorse alimentari. Per queste ragioni la direzione dell’Ospedale di Mada ha deciso di prestare in forma gratuita gli interventi sanitari a 88 persone ferite che non erano in condizione di versare neppure il modestissimo concorso alla spese di cura richiesto, di norma, a tutti i pazienti.
Da loro l’Ospedale avrebbe dovuto incassare un contributo pari a 4.981 franchi a fronte di un costo effettivo di 10 mila. A copertura di tale somma è intervenuto il Comune di Vezia che ha versato nelle casse dell’associazione 4800 franchi, una cifra che permette di coprire quasi per intero il “debito” lasciato dalle vittime più indigenti dei terroristi nigeriani. In complesso i costi per curare i 251 feriti accolti ammontano a circa 53 mila franchi, 16.805 sono stati coperti da enti locali e Karitas, 36.151 franchi sono invece rimasti a totale carico dell’Opera Umanitaria.
Nonostante le operazioni di contrasto condotte dalla forze alleate camerunesi e ciadiane, la minaccia di Boko Haram resta gravissima in tutta l’area del nord est nigeriano e nelle zone di frontiera con il Camerun. Secondo stime di fonti umanitarie attendibili dal 2009 ad oggi i morti provocati dai ribelli terroristi sarebbero almeno 20 mila e 2,6 milioni i profughi che hanno lasciato i villaggi sparsi nella savana.
Il 23 di agosto, in occasione della visita in Nigeria del segretario di Stato americano John Kerry, era stata diffusa la notizia che il leader di Boko Haram, Abubakar Shekau era stato ucciso nel corso di un raid dell’aviazione governativa. Pochi giorni fa il leader terrorista, mandante del sequestro di massa di ragazze a Chibok ( aprile 2014) è invece riapparso in un video diffuso via internet dove ha rinnovato la minaccia terroristica contro “ tutti gli infedeli”, in patria e all’estero.